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La Blue Economy in Calabria, “Mare & Coste”, deve essere favorita, incentivata e sostenuta adeguatamente. Le tantissime Bandiere Blu, conferite alla stragrande maggioranza dei Comuni rivieraschi della Calabria, devono essere il nostro emblema, simbolo di eccellenza e affidabilità ambientale dei nostri due mari, con acque marine salubri  e spiagge pulite, ben curate e balneabili.

Chi prima inizia è a metà dell’operazione strategica di interesse non solo regionale.

Il nuovo diritto internazionale del mare e l’economia del management delle attività portuali, direttamente e indirettamente correlati alla Blue Economy, da sempre rappresentano i cardini giuridici  ed economici  portanti,  i quali consentono agli investitori nazionali e stranieri, ( o estero-vestiti), di moltiplicare in modo esponenziale il valore del capitale di rischio e di investimento, a breve e lungo termine.

Creare una diversificazione di impiego delle risorse finanziarie comunque disponibili in Calabria o in qualunque altra regione costiera d’Italia,  dovrebbe essere considerata in teoria economica, una buona pratica da attuare senza ritardi, a tutela e salvaguardia del capitale proprio e dei soci investitori.

L’infinità della grandezza e bellezza delle aree costiere calabresi, sulle quali investire e creare nuove attività d’impresa ad altissimo rendimento economico, conviene in ragione delle risorse ambientali di pregio ancora disponibili e fruibili,  sugli oltre 800 km di fascia costiera.

Parliamo di aree costiere presenti nei due mari, Jonio e Tirreno che bagnano la Calabria,  realtà paesaggistiche ricche di verde, macchia mediterranea, libere da insediamenti industriali e commerciali impattanti, tutte fronte mare,  ancora balneabili e con acque marine prevalentemente  azzurre, trasparenti e incontaminate.

Tante sono le denominazioni attribuite a questi luoghi incantevoli, che madre natura ha donato alla Calabria, con una varietà di nomi accostati alle produzioni tipiche locali,  agroalimentari ,  floreali  e agrumarie, presenti esclusivamente in Calabria, dai quali si estrae la preziosa essenza del Bergamotto di Reggio Calabria, base essenziale per la produzione dei migliori profumi esistenti al mondo.

Gli agrumi e loro derivati, i prodotti agricoli alimentari, della pesca e vini di Calabria,  oramai sono richiesti, gustati e apprezzati,  da tutti gli abitanti  del pianeta terra.

Questi ambiti spaziali marittimi-costieri, sono il presente e il futuro dell’economia marittima regionale in Calabria .

Il Mare Blu Economico, inteso come la risorsa acquea marina economica che può soddisfare variegati bisogni privati e pubblici, in questo ultimo decennio ha registrato incrementi di valore economico incomparabili con altre aree territoriali del nostro Paese.

Una ammirevole e favorevole politica economica del e verso il mare e le coste della Calabria, permetterebbe al sistema delle aziende marittime e costiere – i cui titolari della nuova impresa turistica-ricettiva e balneare, decidessero di esplorare questo settore vergine – un tornaconto economico-finanziario, pari se non prevedibilmente superiore, al quadruplo del capitale investito, nel senso che a fronte di 100.000 euro investiti nelle attività d’impresa marittime e costiere, (Blue e Green Economy), si otterrà un moltiplicatore di rendimento di capitale  d’impresa,  sicuramente  superiore a 400.000  euro.

Il presente e il futuro economico saranno il territorio costiero e il mare e chi non ritiene attendibile questa convinzione personale, può liberamente continuare a lavorare molto sodo in altre non insignificanti aree economiche, registrando a conti fatti, molti pochi e scarsi  utili d’impresa .

Con il recentissimo art. 12 , del Decreto Legge , n.63  del 15 maggio 2024, approvato dal Governo  Meloni in carica ,  pubblicato (in Gazzetta Ufficiale , lo stesso giorno 15 maggio 2024) , il Governo, ha potenziato e dato più forza all’imprenditoriain generale per favorire la Blue Economy, attraverso  il nuovo Ministero del Mare.

Questa novità legislativa segue di pochi mesi la costituzione della Zona Economica Speciale per il Mezzogiorno (ZES Unica) istituita con il Decreto Legge n.124 del 19 settembre 2023, convertito  con modificazioni, dalla legge n.162 del 13 novembre 2023, (in G.U. 16 .11. 2023, n.268). La ZES  Unica del Mezzogiorno d’Italia, opportunamente strutturata, organizzata, gestita e seguita con particolare attenzione da professionisti della Blue e Green Economy, potrebbe essere e rivelarsi, un idoneo volano di crescita economica per tutta la Calabria, a patto che si riducano i costi fissi esagerati e non più sostenibili, a partire dai canoni demaniali marittimi ad usi commerciali turistici- ricreativi, non dimenticando la valorizzazione della nautica da diporto.

Necessario ridurre con un’operazione strategicamente centrata, il quantum per metro quadrato del costo attualmente corrisposto all’erario per l’occupazione di spiagge in concessione pluriennale, aree e spazi demaniali marittimi, costiero-ricreative e portuali, destinati a fini turistici e commerciali. Tale operazione non solo favorirebbe e incentiverebbe la crescita occupazionale, a tempo determinato stagionale, dei giovani studenti diplomati e laureati in attesa di prima occupazione, ma non solo, solleciterebbe in meglio il pensiero economico di crescita di chi vorrebbe ampliare la propria capacità ricettiva delle proprie strutture e incrementare l’offerta turistica pubblica dei propri servizi, a costi accessibili e adeguati al mercato in sicura crescita economica.

Recentemente, un lungimirante e strategico direttore commerciale di una crescente realtà aziendale, operante nel nuovo settore delle “Isole galleggianti balneari abitabili attrezzate”, mi ha contattato per condividere i suoi interessati progetti commerciali, riguardanti la valorizzazione e fruibilità del Mare e delle Coste della Calabria, perché il mercato della domanda e dell’offerta è effervescente.

Il Mare e le Coste della nostra Italia in generale e della Regione Calabria in particolare, sono un patrimonio economico unico da valorizzare,  a totale beneficio delle aree territoriali dei piccoli e grandi Comuni costieri, aree notoriamente più sensibili ed economicamente bisognose di essere sostenute con operazioni ad altissimo rendimento occupazionale e sociale, a totale beneficio plurimo della Regione costiera  considerata a pieno titolo e senza alcuna riserva, tra le  più belle , vivibili e ospitali  d’Italia.

di Emilio Errigo – docente titolare di “Diritto Internazionale del Mare” e di “Management delle Attività Portuali”, corso di  laurea magistrale in Economia Circolare -Università della Tuscia  -VT